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La BESTIA

SIKANIA RISING 2022

Maggio 2022

“Sikania Rising/La Bestia” è un progetto di Laboratorio Saccardi a cura di Stefania Morici e Silvia Basta patrocinato e promosso dal Comune di Palermo, dall’Assessorato alle Culture, dalla Settimana
delle Culture dalla Fondazione Falcone
e dalla Fondazione Maimeri di Milano. L’iniziativa, realizzata all’interno del complesso monumentale della Chiesa Santa Maria dello Spasimo, nasce a supporto delle celebrazione dedicate al giudice Giovanni Falcone e a tutte le vittime di mafia e consiste nell’installazione artistica di un carretto siciliano che racconta la storia della Sicilia attraverso il linguaggio diretto ed inequivocabile di Laboratorio Saccardi, il duo palermitano formato da Marco Leone Barone e Vincenzo Profeta, da anni sulla scena artistica siciliana ed internazionale. Il progetto intende tutelare e valorizzare uno dei simboli per eccellenza dell’identità della nostra isola: il Carretto Siciliano.


Il carretto siciliano deve suonare …questo e’ il motto dei carradori ..l’asse del carro deve fare un ritmo preciso , questo ne determina il valore economico del carro..Deve suonare perche’ il carrettiere deve avere un ritmo dal carro , dal suo strumento , necessario per comporre le canzoni dei carrettieri , di cui la Sicilia possiede nel suo patrimonio un antologia vastissima .
Abbiamo deciso di chiudere il progetto La Bestia creando componendo una versione moderna delle canzoni dei carrettieri ..

Cantu du Pitture Carritteri / MARCO LEONE BARONE SACCARDI

“ Cantu du Pitture Carritteri”
si aggiunge alla collezione di canzoni dei carrettieri siciliani del passato , questa volta , la canzone e’ però cantata dal Pittore che ha dipinto il carretto che allo stesso tempo e’ anche carrettiere in quanto proprietario dello stesso carretto .. nel link sotto trovate le immagini e l’intero progetto“ La Bestia ” il mio carretto siciliano di tipo Castelvetranese che ho dipinto per il Laboratorio Saccardi ( marco leone barone – Vincenzo Profeta ) dal titolo “ La Bestia ” nel 2022 www.laboratoriosaccardi.it/la-bestia/

Testo Canzone :
Suana Carretto Miu Suona e Camina
Nta stà città Npazzùtà e Ngrasciata
Lu scrusciu di la Rota e dà Chitarra
mi dannu sta Canzùna Siciliana
Amuri Amuri Miu Pittiu e Cantu
Li storie Nostre Cuntu e Pittu

Chistu è lu cantu du Pitturi Carritteri
ca Nuddu Nuddu , si lu po Scurdari
Cantu picchi u Carretto avi a Sunari
Pitto li storie i tutti i Siciliani
Acchina avemu tante storie ancora i Pittari
Acchiana !!!!!!

Testo Marco Leone Barone Saccardi Musica Maestro Mezz Gacano alias Davide Mezzatesta e Marco Leone Barone Saccardi Palermo 2022 Un ringraziamento speciale ovviamente va a Gaspare Mutolo ❤️ presente nel video mentre dipinge una parte del Carretto “ La Bestia ” del Laboratorio Saccardi


GASPARE MUTOLO


Laboratorio Saccardi ha istoriato un carretto siciliano, dipingendo i fatti di mafia più eclatanti della recente storia dell’isola, i misteri insoluti della storia politica del nostro Paese, trasformando il carretto – quello che oggi è divenuto oggetto d’arte artigianale, nonché uno dei simboli dell’iconografia folcloristica siciliana – in uno strumento di critica consapevole agli eventi contemporanei. I carretti siciliani sono di 3 tipologie: Palermitano, Trapanese e Catanese. Nel 2010 Laboratorio Saccardi ha realizzato il primo carretto di tipo palermitano, “La Robba”, attualmente esposto presso il museo della Mafia di Salemi (TP). Con “La Robba” si realizza il primo e unico carretto siciliano “albino” della storia, un carro in bianco e nero, privo di suoi tipici colori sgargianti. Il carretto siciliano è sinonimo di folklore, storia e tradizioni; è un’opera che racconta il passato, ci
riporta nei vicoli e nelle strade sterrate, tra profumi intesi, musiche e colori. Senza dubbio un elemento fondamentale, che svela i segreti del territorio.

Con questa nuova opera, intitolata “La Bestia”, Laboratorio Saccardi prosegue il progetto “Sikania Rising”: un processo di ricerca nella storia del costume popolare e dei misteri della Sicilia. Ma, mentre nel primo carretto di tipo palermitano aveva raccontato gli avvenimenti più drammatici accaduti nel territorio palermitano (come le stragi di Capaci, via D’amelio, l’assassinio di Peppino Impastato e Ustica), questa volta ha utilizzato e pitturato un carretto siciliano di tipo trapanese (più precisamente di Castelvetrano), raccontando in pittura gli avvenimenti più drammatici, sconvolgenti e da risvolti esoterici accaduti nel territorio trapanese dal dopoguerra fino ai nostri giorni.

Sikania Rising/La Bestia di Laboratorio Saccardi è un progetto patrocinato dal Comune di Palermo, dall’Assessorato alle CulturE, dalla Settimana delle Culture, dalla Fondazione Falcone e dalla Fondazione Maimeri di Milano ed è firmato da Stefania Morici e Silvia Basta.

L’iniziativa, organizzata da Arteventi di Stefania Morici, nasce con la collaborazione di Mpa – Milano Painting Academy ed il sostegno di Industria Maimeri, Fdr Architetti, Mondo Auto.

Palermo DAL 16 al 25 MAGGIO 2022 COMPLESSO MONUMENTALE SANTA MARIA DELLO SPASIMO

La Bestia – Carretto siciliano di tipo Castelvetranese 2022

La Bestia – Carretto siciliano di tipo Castelvetranese 2022
La Bestia – Carretto siciliano di tipo Castelvetranese 2022

Il Laboratorio Saccardi è il duo palermitano formato da Marco Leone Barone e Vincenzo Profeta, che da decenni si distingue nella scena artistica siciliana ed internazionale utilizzando indifferentemente vari linguaggi artistici come la pittura, la fotografia, il video, la musica, per- seguendo un obiettivo ironico, a tratti dissa- cratorio, nei confronti dei temi affrontati.

La ricerca del Laboratorio, fondata sul concetto di sperimentazione ed eclettismo, si sviluppa tramite una definitiva presa di coscienza della realtà. La loro arte si radica nello slancio umano più profondo e nella complessa spiritualità dei fenomeni popolari, anche antichi, ance- strali, reinterpretati in chiave contemporanea ed originale. E la Sicilia, in particolare, torna spesso nelle loro opere, sempre contraddistinte da quell’esigenza di raccontare l’isola con disincanto, estrema lucidità e irriverenza. L’arte del Laboratorio Saccardi è sublimata dalla materia, vero fulcro creativo e di ricerca che rimanda al concetto di laboratorium, luogo per le classiche attività legate all’artigiana- to nonché spazio dove, in passato, soprattutto nel Rinascimento, i ragazzi svolgevano il loro apprendistato artistico grazie all’esercizio della pratica del disegno, del colore e lo studio dei diversi materiali. Quello dei Saccardi è un laboratorio alchemico dove il segno che li contraddistingue, mai scontato, è espressione di un’attenta analisi della società, della storia, degli usi e costumi del passato; espressione che non detiene messaggi di speranza, ma descrive e narra la realtà. È l’opera a parlare e a raccontare il punto di vista dell’artista, che non ha bisogno di aggiungere altro. Fin dall’inizio gli artisti del Laboratorio Saccardi hanno creato un personale mito delle origini, inventandosi un mentore immaginario, quell’Albert Saccardi che presta loro il nome.

Nel 2014 il Laboratorio Saccardi lavora al pro- getto “Anima Mundi”, realizzando due statue della Madonna dei 7 dolori tramite la fusione di centesimi di euro. Nel 2017 realizzano al quartiere Capo di Palermo un piccolo monumento parco giochi dedicato a Franco e Ciccio i famosi comici palermitani. Nel 2017 il Museo Mart di Rovereto acquisisce una loro scultura “Profilo continuo del Presidente” opera dedicata a Silvio Berlusconi ispirata ed evoluzione della famosa scultura di Renato Bertelli. Adesso con Sikania Rising “La Bestia”, Laboratorio Saccardi, approfondirà alcuni tra i fatti più drammatici e violenti che hanno segnato il territorio e la provincia di Trapani, dallo sbarco degli americani a oggi.

La Bestia – Carretto siciliano di tipo Castelvetranese 2022

PIZZO SELLA ART VILLAGE

PIZZO SELLA ART VILLAGE 2013h

Ho organizzato un escursione di un gruppo di artisti su Pizzo Sella per raggiungere una galleria d’arte contemporanea con vista su tutta Palermo. La galleria è posta in alto su un promontorio mozzafiato. Attualmente si cercano altri artisti per costituire una massiccia collezione e realizzare delle residenze d’artista molto deliziose per riutilizzare queste strutture oramai in disuso da anni. Tutti gli artisti possono partecipare l’open call è stata lanciata, approfittate dell’occasione d’oro che vi si sta proponendo.

Idea e progetto di Marco Leone Barone Saccardi

IL PROGETTO E’ LIBERO E CONTINUA DA SOLO …..SEGUITELO QUI…   http://artvillager.tumblr.com/

 

III BIENNALE DI SCULTURA DEL SALGEMMA

Artisti all’opera nel luoghi più suggestivi di Petralia Soprana dal 30 Agosto al 6 Settembre 2015

Organizzato da Associazione Sotto-Sale

L’evento unico nel suo genere si svolge tra i vicoli del centro
storico di Petralia Soprana arricchito dalle sue bellezze
architettoniche. Elemento centrale è il salgemma che diventa
anche materiale da scolpire e da modellare. L’associazione
Sottosale in collaborazione con l’Associazione “Arte e
Memoria del Territorio” organizzano la 3ª Biennale
Internazionale di Scultura di salgemma denominata “SALE
… la voglia d’arte”. Gli artisti che parteciperanno daranno vita
ad opere utilizzando blocchi di salgemma estratto dalla
miniera Italkali. Dopo la realizzazione le opere di sale
ritorneranno all’interno della miniera dove faranno parte del
MACSS, il primo Museo d’Arte Contemporanea SottoSale al
mondo.
Il MACSS contiene le opere realizzate nelle precedenti due
biennali oltre a diverse istallazioni realizzate all’interno dello
spazio espositivo.
Onorati di ospitare e di aver ospitato artisti di fama
internazionale che si sono formati nelle scuole di pensiero
più importanti dello scenario artistico contemporaneo,
invitiamo il pubblico a visitare la biennale durante il suo
svolgimento ed in seguito a visitare il Museo MACSS.

Petralia Soprana 2015 ( Palermo – Sicilia – Italia )

IL DIO DEL SALE LO POTETE DISTURBARE ALL’INTERNO DEL Museo d’Arte Contemporanea Sotto Sale CHE SI TROVA DENTRO LA CAVA DI SALE A RAFFO ( PETRALIA SOPRANA ) SICILIA -ITALIA

Scultura in sale realizzata da  Marco Leone Barone Saccardi 

MATER SICULA – LIPARI

Simposio di scultura – isola di lipari ( Sicily ) Italia 2012 – Sikania Rising Project

“IL MITO CONTEMPORANEO II” …Il Mito si Mostra. –  Castello di Lipari , 1° Simposio di Scultura d’Arte Contemporanea in marmo di Carrara. Scultura ideata e realizzata da  Marco Leone Barone Saccardi

LA ROBBA TERRASINI/CINISI

LA ROBBA TERRASINI 2010

Terrasini   PALAZZO D AUMALE     Museo Regionale di Storia Naturale Mostra permanente del Carretto Siciliano di Terrasini.

 

Presentazione del carretto siciliano  < LA ROBBA  > sulle cui tavole di legno, al posto dei tradizionali paladini di Carlo Magno, sono stati rappresentati gli eroi dell’antimafia: da Leonardo Sciascia a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L opera, dipinta usando soltanto il bianco e il nero per sottolineare la tragicitA degli eventi descritti, realizzata all’interno del museo durante un workshop durato 8 mesi .

La Robba

 

La Robba 2010

di Laura Barreca

 

Con il progetto La Robba il Laboratorio Saccardi compie quell’immersione antropologica nella storia del costume popolare della Sicilia, preannunciata dai precedenti progetti, come Sikania Rising, viaggio nella memoria storica e spirituale del Meridione, attraverso la storia delle religioni, omaggio a quel popolo che non poté mai dare il proprio nome all’Isola.

Mezzo di trasporto di quella robba simbolicamente immortalata dalle Novelle rusticane di Verga, per tradizione il carretto siciliano è decorato con rappresentazioni delle gesta dei condottieri appartenenti alla tradizione cavalleresca, arricchito da arabeschi e fregi geometrici di ogni specie. La riscrittura dell’apparato iconografico del carretto condotta da Laboratorio Saccardi racconta l’attualità delle stragi di mafia: Portella della ginestra, l’assassinio di Peppino Impastato, la strage di Ustica, le stragi di Capaci e di via d’Amelio. Una storia siciliana raccontata con il linguaggio diretto e inequivocabile di Laboratorio Saccardi, che affrontano la narrazione di queste vicende privando il carretto della sua caratteristica policromia, ma mantenendo un calembour di simboli, decorazione tipica e inventata, ricca di particolari all’interno di una texture di scacchi bianchi e neri. Le stragi che ci raccontano Laboratorio Saccardi, mettono di fronte all’evidenza della storia e delle sue stesse aberrazioni, attraverso una comunicazione immediata, semplice come erano le storie delle leggende epiche dei paladini Orlando e Rinaldo sulle sponde degli antichi carretti, con le battaglie, le vittorie e le sconfitte, gli amori e la morale di una civiltà epica. Era quella l’epoca in cui i carretti erano strumento di una cultura orale per la gente che non sapeva né leggere né scrivere.

I “nuovi paladini” della giustizia, contestatori, magistrati, semplici cittadini, vittime non solo della mano armata della mafia, ma della più pericolosa cultura mafiosa, connaturata nella società siciliana come in quella di tutto il Paese, sono gli eroi contemporanei effigiati sul carretto. Istoriare un carretto siciliano, dipingendo i fatti di mafia più eclatanti della recente storia siciliana, i misteri insoluti della storia politica del nostro Paese, significa trasformare quello che oggi è divenuto oggetto d’arte artigianale, nonché uno dei simboli dell’iconografia folcloristica siciliana, in uno strumento di critica consapevole agli eventi contemporanei. Sono queste le storie dipinte sui masciddàri, le parti laterali del carretto.

Le storie sono accompagnate da cinque simbolici paladini di quella emblematica “sicilitudine” di tanti che alla loro terra sono rimasti per sempre legati e non hanno potuto fare a meno di ritornarvi. Una galleria di ritratti di esuli, come Quasimodo che non tornerà mai più nella sua Sicilia anche avendola descritta come terra mitica; ogni siciliano sarà esule, nella condizione di colui che non può tornare; in alcuni dolente memoria, mito, nostalgia, in altri voglia di dimenticare, rancore, sofferenza. Tutti comunque hanno sentito la diversità di essere siciliani, di far parte di una condizione umana irreversibile e non si sono sottratti alla “condanna” di rappresentare quella realtà, quel modo di essere, quella condizione. Una terra ricca di luci e di ombre quella che si delinea attraverso le parole, il punto di vista degli autori effigiati dal Laboratorio Saccardi che hanno vissuto la condizione di essere siciliani in modo ognuno diverso dall’altro, ma nel contempo comune a tanti che hanno vissuto lo stesso destino.

I ritratti degli artisti che “con la follia della poesia” vincono le atrocità della storia sono cinque, ognuno di essi rappresentato in una condizione mitica. Lucio Piccolo, il poeta delle elencazioni e proliferazioni tipicamente barocche costituite da immagini dense e oniriche, dall’oscurità e dal simbolismo, è raffigurato come un mago volante; Giovanni Verga è imbarcato nella Provvidenza dei suoi Malavoglia, simbolo di un naufragio della condizione umana; la rottura di un equilibrio dato dalla tradizione immobile e abitudinaria per l’irrompere di nuove forze, il desiderio di migliorare le condizioni di una vita grama, lasciando risplendere i luccichii di una necessaria modernità nel buio fitto dell’universo arcaico. Leonardo Sciascia fuma un sigaro: lo scrittore della memoria privata e collettiva, legato ad una terra destinata ad essere assunta all’interno della produzione letteraria ora come paesaggio emblematico, ora nella sua dimensione sociologica e umana. La Sicilia diventa l’osservatorio dal quale egli getta lo sguardo sui vari drammi e misteri della vita nazionale, per poi caricare la sua ricerca e meditazione di crescente impegno morale. Luigi Pirandello, descritto come un corvo sulla lapide di Pascal, il filosofo della scommessa, originale per aver creato, assumendo elementi della realtà siciliana, lo “stato d’animo” del mondo contemporaneo, cioè di avergli dato nome, il suo. Oggi si dice “pirandelliana” qualsiasi situazione umana  sospesa, fluttuante, contraddittoria, dilacerata tra realtà e apparenza, grottesca, paradossale, impenetrabile se non alla pietà. L’uomo del Verga se soffre si redime in una rassegnazione cupa ma eroica ad una legge di dolore; l’uomo di Pirandello si sente vittima impotente di una sorte maligna, di un accanirsi del caso, di un costume sociale, di  mille cose sorde e ingiuste che non riesce a spezzare. E allora si ribella o anarchicamente contro la vista stessa, o cerca di evadere in qualsiasi modo, anche con la pazzia, che annulla la coscienza tormentata dell’essere che rappresenta una valvola di sfogo, di sicurezza, permettendo di superare il disgusto del vivere. Gesualdo Bufalino, che mette sul palcoscenico della Sicilia personaggi in lotta per la sopravvivenza, che in ultima analisi sono dei “vinti” alla maniera verghiana, “in cerca d’autore” alla maniera pirandelliana. Tutti sono l’espressione ancora una volta di quella “sicilitudine” che marchia i suoi figli come una nota d’autore.

Le storie a cui questi paladini della letteratura vengono restituite attraverso la veste formale tipica della decorazione dei carretti, e suggeriscono allo spettatore una duplice lettura estetica: da un lato lo “scarto” prodotto dal travaso di contenuto dei dolorosi fatti di cronaca mafiosa della recente storia dell’Isola, nei fatti di cronaca dell’epopea cavalleresca; dall’altro, l’inevitabile prossimità che quella veste formale porta con sé. Una familiarità verso quella enciclopedia di simboli da tavola sinottica medievale, che per secoli si è mossa sulle assi di legno di un mezzo che aveva anche la funzione di sintetizzare “per exempla” vicende non altrimenti fruibili da chi non aveva accesso alla lettura. È di nuovo ci troviamo di fronte all’assunto crociano che rende contemporanea ogni vera arte: vecchio contenuto in nuova forma e nuovo contenuto in vecchia forma.

 

Descrizione tecnica del carretto siciliano

Il Carretto siciliano, adibito al trasporto merci dal XIX secolo fino alla seconda metà del XX secolo, è composto dal fonnu di càscia, cioè il pianale di carico prolungato anteriormente e posteriormente da due tavulàzzi, sul quale sono montati parallelamente due masciddàri (dal siciliano mascidda, “mascella”) ovvero le sponde fisse del carretto, e un puttèddu (portello posteriore). Ogni masciddaru è suddiviso equamente in due scacchi (i riquadri in cui vengono dipinte le scene).

Fra le aste sotto i tavulazzi vengono montate due parti in legno chiamate chiavi, una anteriore ed una posteriore. La prima altro non è che una semplice barra ricurva, la seconda invece consiste in un bassorilievo intagliato rappresentante una scena, solitamente cavalleresca.

Ciascuna delle due ruote è composta da 12 raggi definiti in siciliano iammòzzi (iammi, “gambe”) che congiungono il mozzo al cerchione, spesso arricchiti da intagli a fitte sezioni parallele (impòsti) o addirittura soggetti scolpiti quali fiori, aquile, sirene, o teste di paladino.

 

Laboratorio Saccardi: Roba mia, vientene con me

LA CAMERA DELLA MORTE

LA CAMERA DELLA MORTE 2010

—–OPERA TRAFUGATA ——-OPERA TRAFUGATA —– —–OPERA TRAFUGATA ———-OPERA TRAFUGATA —–

INTERNATIONAL ART CAMPUS, FAVIGNANA – LABORATORIO SACCARDI, GIANNI GEBBIA, FILIPPO GIUFFRE‟ IN RESIDENZA

Un evento speciale all’ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica, spazio di archeologia industriale recentemente recuperato, trasformato in Museo e centro culturale e oggi chiamato ad accogliere in via sperimentale un international art campus. Il 28 agosto Gaetano Armao, Assessore Regionale ai Beni Culturali e dell‟Identità Siciliana, Giuseppe Gini, Soprintendente per i Beni Culturali di Trapani, Lucio Antinoro, Sindaco del Comune di Favignana, inaugurano nello straordinario ex stabilimento Florio l‟installazione e la performance dal titolo “La Camera della Morte”, progetto concepito da un gruppo di artisti residenti nell‟inedita struttura museale: Laboratorio Saccardi, collettivo di giovani artisti siciliani ben affermato sul territorio nazionale; Gianni Gebbia, sassofonista palermitano di fama internazionale, tra i più importanti esponenti italiani del jazz contemporaneo e della musica d‟improvvisazione; Filippo Giuffrè, catanese, improvvisatore, chitarrista e musicista elettro-acustico, con significative collaborazioni alle spalle ed presenze in importanti festival.
L‟evento, concepito come lavoro site specific che mette in dialogo arte contemporanea e musica, stabilisce una relazione intima con il luogo, con la sua storia e la sua identità. L‟occasione è il programma di residenze per artisti promosso dall‟Assessorato Regionale ai Beni Culturali e dell‟Identità Siciliana, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani e il Comune di Favignana, organizzato dalla Fondazione Sambuca di Palermo con la Direzione artistica di Paolo Falcone, e con il coordinamento generale di Renato Alongi. Un progetto ambizioso che mira a creare, all‟interno di una location museale straordinaria e di un territorio affascinante quale quello dell‟isola, una serie di collaborazioni con enti e organizzazioni pubbliche e private, tra cui Accademie di Belle Arti, Università e centri di ricerca e formazione. Esternamente al programma di residenze sono state infine coinvolte alcune figure professionali, da giovani videomaker ad affermati fotografi invitati a collaborare al progetto: Priscilla Benedetti, Ruggiero Colonna Romano, Rosario Riginella, Tullio Fortuna.

IL PROGETTO
La “camera della morte” di una tonnara è il luogo della mattanza, ultima di un sistema di stanze in cui il flusso di tonni veniva intercettato e incanalato, per poi giungere al momento della cattura finale. Il laboratorio Saccardi, durante il periodo di residenza, dopo aver raccolto informazioni e documenti relativi alla storia del luogo, ha recuperato vecchi materiali di risulta dell‟ex stabilimento Florio, con cui costruire una nuova death room, ideale spazio della memoria in cui evocare l‟antico e cruento rito dell‟uccisione dei tonni. Attraverso la consueta cifra ironica e dissacrante che caratterizza il lavoro del collettivo, spesso attento a tematiche legate al mito e alla tradizione popolare, il tema della mattanza si trasforma in una esperienza creativa ed immersiva; una costellazione di immagini pittoriche, suggestioni iconografiche, parole, segni, testi, suoni, oggetti, prende vita grazie al riutilizzo di frammenti recuperati in loco (radici di alberi, vecchie porte, infissi e altro materiale dismesso): objet trouvè intrisi di memoria, rimanipolati e affidati a una nuova funzione estetica.
L‟intervento musicale di Gianni Gebbia e Flippo Giuffrè – che per l‟occasione hanno coinvolto come ospite il giovane percussionista Andrea Grillini – si confronta con l‟installazione del Laboratorio Saccardi, raccogliendone le suggestioni visive e concettuali e catturando, al contempo, identità e mood dell‟impianto industriale. Qui i due musicisti, specializzati in performance elettroacustiche improvvisative, di taglio sperimentale, libereranno evocazioni immaginative in forma di note, suoni, rumori. L‟ingombrante silenzio dell‟Ex Tonnara, contrapposto all‟eco immateriale delle antiche memorie acustiche del luogo (quando ancora vi lavoravano circa mille uomini, impegnati nel rito della pesca e della mattanza), tornerà ad essere spezzato e sfondato dal sax, la chitarra elettrica e i live electronics dei musicisti.
I rumori del passato rivivranno in qualche modo nel live set, ripescati, evocati, interpretati, disarticolati: tessuti sonori affidati a distorsioni, aperture, contrazioni e deviazioni rumoristiche, precipiteranno il pubblico in fondo a una dimensione percettiva dal sapore fortemente visionario e teatrale. E‟ con questa iniziativa che la Fondazione Sambuca incoraggia gli artisti a entrare in contatto con il territorio, offrendo l’opportunità di incontri e collaborazioni con esperti e partner locali, tra i quali artigiani, aziende, organizzazioni, scuole ed istituzioni, contribuendo parallelamente all’incremento della vita artistica e culturale del territorio.

giornale di sicilia settembre 2010

NATIVITA’ COI SANTI FRANCESCO E LORENZO

25 Dicembre 2010

Nativita’ con i Santi Lorenzo e Francesco 2010

Il quadro “ Nativita’ con i Santi Lorenzo e Francesco “ viene ridipinto sul telaio orignale dell’artista Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 l’opera del Caravaggio venne trafugata dall’oratorio di San Lorenzo a Palermo, dove era collocata sull’altare maggiore, nella totale assenza di misure di sicurezza. Il furto viene scoperto verso le tre del pomeriggio del 18 da una custode, il telaio da allora e’ rimasto custodito e inutilizzato. Il quadro fu rubato dalla Mafia su commissione …L’opera dipinta sul telaio originale dell’opera trafugata viene presentata nella sacrestia dell’Oratorio di San Lorenzo a mezzanotte tra il 24 e 25 Dicembre 2010, vigilia di Natale. L’Oratorio di San Lorenzo, edificato intorno al 1570 dalla Compagnia di San Francesco, impreziosito dai favolosi stucchi del grande Giacomo Serpotta è considerato un vero gioiello dell’arte barocca e una delle principali opere d’arte palermitane. Laboratorio Saccardi.

Oratorio di San Lorenzo Palermo.

SIKANIA RISING PROJECT

a cura di Paolo Falcone

giovedi 23 dicembre 2010 sergio troisi la repubblica

GASPARE MUTOLO SOLO SHOW

GASPARE MUTOLO SOLO SHOW 2011

Idea e progetto di Marco Leone Barone Saccardi 

GASPARE MUTOLO SOLO SHOW  All’interno del progetto < Sikania Rising >  A cura del Laboratorio Saccardi

OPENING/ Mercoledì 26 gennaio 2011 h.19.00

la mostra resterà aperta sino al 19 febbraio 2011 dal martedì al sabato dalle h.17.00 alle h.20.00

“Sikania Rising” è il progetto in più tappe realizzato in questi ultimi anni dall’iperattivo Laboratorio Saccardi, un progetto ampio e complesso che ponendo l’accento sulla rivisitazione dei simboli della cultura siciliana, affronta un viaggio nella memoria inconscia e collettiva della nostra generazione, edonista e disincantata, che ricostruisce e resetta il nostro attuale immaginario popolare. Dopo i progetti “La Robba”, “La camera della morte”, “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco”, è con questo Solo Show di Gaspare Mutolo – pittore dal tocco naif che con le sue dichiarazioni rilasciate a Vigna, Borsellino e Falcone ha chiarito i ruoli di personaggi chiave come Lima, Andreotti, Conti, Barreca, Mollica, D’Antoni, Signorino e Contrada – che il Laboratorio Saccardi torna a realizzare una nuova tappa di “Sikania Rising” ospitata per l’occasione da Zelle Arte Contemporanea. Collaboratore di giustizia dal 1991, Gaspare Mutolo incontra la pittura nel carcere di Sollicciano nel 1983, grazie alle opere dell’ergastolano Mungo in arte l’Aragonese, dipingeva benissimo ricorda Mutolo, e fu lui a insegnargli i primi rudimenti. Ma è nell’87 al carcere Ucciardone di Palermo, che la pittura inizia a diventare per Mutolo una vera e propria svolta, inizialmente solo per combattere la noia attratto dalle opere del compagno di cella Alessandro Bronzini detto il Vampiro – “maestro” che in carcere insegnò a dipingere persino al boss Luciano Liggio, che sino ad allora trascorreva le giornate leggendo Socrate ed i grandi filosofi nella cella antistante – successivamente come lento percorso di espiazione. Non a caso il piccolo studio di Mutolo in una cittadina del nord è stipato di quadri, paesaggi, marine, fiori, i tetti della sua Pallavicino, dipinti compulsiva-mente nel corso di questi anni in cui l’ex-criminale non ha mai smesso di raccontarsi, come nella lunga intervista realizzata dal Laboratorio Saccardi l’8 novembre 2010, di cui alcuni estratti sono già rintracciabili sul web.

http://www.gasparemutoloarte.it/

INTERVISTA AUDIO A GASPARE MUTOLO ( IN LOCALITÀ  SEGRETA )